La devozione mariana a Vescovìo


È una devozione antichissima, sorta poco a poco. Non ha origine da apparizioni o fatti miracolosi, anche se ne viene riferito qualcuno accaduto non molti anni fa. Certamente, da tempi lontanissimi, l'altare maggiore era dedicato alla Madonna. Sappiamo infatti che già nel 782, durante una disputa tra il Papa Adriano I e l'Imperatore Carlo Magno, davanti agli Ambasciatori di quest'ultimo, "i Seniori e Notabili del posto testimoniarono con giuramento dentro la Chiesa sull'altare della S. Madre di Dio Maria in località Foronovo che la Sabina era patrimonio della S. Sede. Negli affreschi dell'altare maggiore, databili al sec. IX, la Madonna appare al posto d'onore. Nel sec. X, tutta la Chiesa è dedicata alla Madonna e viene indicata come "S. Maria in Episcopio". Così afferma la Bolla del 944 del Papa Marino II che, dopo averne determinati i confini, concede al Vescovo Giovanni la Diocesi e l'Episcopato Sabinense "qui est ad honorem S.ctae Mariae Dei Genitricis quae est in Foronovo". Nel sec. XII, i Documenti Pontifìci recano il titolo di "Sanctae Mariae antiquae". Poiché la Chiesa di Vescovìo è la più importante tra quelle dedicate alla Madonna in Sabina, viene anche chiamata "S. Maria Maggiore in Sabina".Nelle stesse pareti dell'Aula della Chiesa, troviamo inserite due immagini della Madonna che, rompendo la regolarità degli affreschi Cavalliniani, inducono a pensare che fossero a questi preesistenti. Il Quadro principale raffigurante la Madonna è su legno in stucco colorato. Nel 1611 esisteva un Quadro descritto come "una Icone di stile egizio dipinta su tavola"

Quello attuale, non è certamente l'originale, benché sia rifatto sul modello preesistente; è stato inoltre mal ritoccato, non molti anni fa, da mano inesperta e presuntuosa. La Vergine e il Bambino, in atto benedicente all'uso latino, rivelano che siamo fuori dell'arte bizantina, pur restando di questa ancora qualche influsso nei volti. L'iscrizione, tratta dalla Bibbia, che si legge nel libro, che il Bambino Gesù tiene aperto tra le mani, "ex ore infantium et lactentium perfecisti laudem" (tu, o Signore, hai ricevuto la lode dalla bocca dei fanciulli e dei neonati), ci suggerisce di invocarla col titolo di "MADONNA DELLA LODE", quasi per ricordare l'invito di Gesù di farci piccoli come fanciulli per entrare nel Regno dei Cicli.