Vescovìo Pagana


La cittadina romana di "Forum Novum", su cui oggi sorge Vescovìo, era un centro di fiorente mercato, trovandosi all'incrocio di strade di particolare importanza. Plinio, lo scrittore, ne parla menzionandola insieme ad altre località come "Sabinorum Amiterni, Curenses, Forum Decii, Forum Novum" (Hist. Nat. lib. Ili cap. 12). Virgilio ne presume l'esistenza e l'ubicazione quando nell'Eneide (libro VII, vv. 706-717) nell'elenco dei Combattenti raccolti da Turno enumera quelli che "Gasperiamque colunt Forulosque et flumen Imellae" (...vennero da Casperia, da Fonili e dall'Imella, traduzione di Annibal Caro). Casperia corrisponde all'odierna cittadina omonima e i Fornii si riferiscono agli abitanti di Rocchette e Rocchettine (o forse di Forano). L'espressione finale indica chiaramente la pianura e l'abitato del fiume Imella (l'odierna Aja), cioè proprio "Forum Novum" in cui tale torrente scorre ancora oggi. La pianura conserva, a poca profondità, resti di abitazioni romane individuate da occasionali scavi, mentre altri resti più importanti emergono in vasta estensione. Molte testimonianze riguardano l'organizzazione amministrativa e strutturale di "Forum Novum".

Una quantità considerevole di iscrizioni epigrafiche relative a questo argomento è stata ordinata da Momsen nel volume IX, numeri 4769-4851 del "Corpus Inscriptionum Latinorum". Da queste risulta, innanzitutto, che "Forum Novum" era un "Municipium" che si estendeva con il complesso dei suoi edifici sul colle e nella pianura delimitata dai due torrenti.

L'importanza del centro coinvolgeva tutte le località circostanti, poiché molti documenti epigrafici, che confermano la "Passio" dei Martiri locali, indicano che il suddetto Municipio si trovava all'incrocio di molte strade, una delle quali conduceva ad "Ocricolum" (l'odierna Otricoli). Questo rendeva facile l'accessibilità e ospitava un mercato popoloso, il più importante della zona, che successivamente darà origine alla città stessa. Nonostante la sua natura di Municipium, "Forum Novum" era governata da "Duoviri" e non da "Quadrumviri", poiché, essendo un centro di mercato, era necessario che l'intervento dell'autorità fosse tempestivo ed efficace in caso di eventuali disordini, che non erano infrequenti.

Un grande acquedotto, costruito a sue spese dal benemerito cittadino P. Faianus Plebeius, era più che sufficiente per soddisfare le esigenze del centro urbano. Faianus fu così generoso da costruire, sempre a sue spese, anche la fontana (lacus) e far sì che l'acqua raggiungesse le piscine delle tenne e i bagni pubblici, che si trovavano nella pianura di Forum Novum (campus). Una lapide, divisa tra Torri sulla facciata della Villa Camuccini in località Collecalvo e Vescovìo, ricorda l'opera pubblica del generoso Paiano.

A conferma di ciò, sono ancora visibili i resti di tale acquedotto, che risalgono all'antico abitato lungo un tratto dell'attuale strada provinciale, verso la vallata dell'Imella, ricca di sorgenti. Come ogni Municipio rispettabile, anche "Forum Novum" apparteneva a una delle tribù della regione: la Clustumina (Momsen CIL IX 4789-4808), la Claudia (4790), la Papiria (4842), la Stellatina (4792).

Era naturale che in un centro così importante, dove si notavano numerosi segni di benessere materiale, non mancassero le espressioni del sentimento religioso e della vita spirituale. Vicino all'acquedotto, oltre alla fontana, alla piscina e al mercato, sorgeva il tempio di Venere. Una lapide conservata a Vescovìo, che presenta tutte le caratteristiche del I secolo dopo Cristo, riporta questa dedica: "VENERI LIVIAE AEDEM". Probabilmente ci troviamo di fronte a una dedica o a un restauro del tempio di Venere. Erano venerate anche altre divinità, come Cerere e Libero (come ricorda la Passio dei Martiri Antimo e Compagni), Iside, Serapide, Mercurio e la Dea Fortuna (come attestano le iscrizioni di Momsen). I Penati e i Lari (divinità domestiche) erano tenuti in grande considerazione (un'iscrizione su pietra recita: "Laribus diis dicatum"). I buoni cittadini del municipio di Forum Novum erano particolarmente sensibili ad ogni forma di culto imperiale, che era esercitato a "Forum Novum" da uno speciale Collegio Sacerdotale, chiamato dei "Seviri" o "Seviri Augustales". Le dediche fatte dalle autorità municipali di "Forum Novum" in onore degli Imperatori portano i nomi di Druso e Germanico, Gordiano e altri Imperatori, come risulta da vari frammenti di iscrizioni ancora visibili.